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Primo Compleanno di Controvento!

torta_compleanno libreria controventoDomenica 7 dicembre 2014 18.00
la libreria Controvento compie un anno!

La libraja vi invita a spegnere la prima candelina domenica dalle 18,00 in libreria 🙂
Ci beviamo insieme un bicchiere di vino e mangiamo la torta!
Per l’occasione la libraja ha deciso che i suoi libri preferiti saranno tutti scontati solo per quel giorno!
E nell’attesa che arrivi domenica potete rileggere  il poste rivederele foto di Controvento work in progress!– che la libraja ha scritto per annunciare l’apertura.

 

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Storie sui muri di Controvento

muroTra le foto che ho scattato negli anni, i soggetti più frequenti non sono visi e paesaggi, ma cose, e tra le cose, soprattutto scritte. Scritte sui muri, sull’asfalto, sulle pagine,  scritte, scritte ovunque! Il pensiero che non solo il senso ma il segno, il segno grafico, possa avere un ché di narrativo, oltre che estetico, mi ha sempre affascinata.
La gente scrive, disegna sui muri di nascosto, per protesta, come sulla statua di Pasquino a Roma, per amore, per dolore, per lasciare una traccia di sé e a volte vengono fuori dei capolavori, pensate a Banksy o meglio ancora, per restare in Italia, pensate alle mura di Orgosolo in Sardegna…

E allora, ho pensato: perché non lasciamo una traccia anche sui muri della libreria prima che verranno coperti dagli scaffali e dai libri?

L’unica occasione che avremo per lasciare un pensiero, un disegno, una scritta sulle mura di Controvento sarà sabato 23 novembre alla Festa di PREapertura!

Venite con un pensiero, un’idea, un sogno da raccontare, scrivete sui muri, lasciate una storia sui muri di Controvento! E non è detto che le vostre storie restino nascoste….

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Pensare con la luce

insegna.provaContinuano i lavori in libreria. Oggi abbiamo (hanno… :D) staccato le due vecchie insegne sulle porte. Vorrei mettere una specie di cartello con faretto lì, dove è segnato nella foto, rettangolare, largo poco meno del muro 1.20 e alto, boh diciamo 70 o 80 cm.  Oppure lo faccio quadrato?
Fondo color Controvento e scritta bianca, come l’immagine del logo.controventologo facebook.
Nel frattempo continuo a struggermi per i faretti interni, non ho ancora trovato una soluzione, i costi sono elevatissimi e l’illuminazione è un aspetto fondamentale per il benessere di una libreria.
Ci vogliono luci che puntano direttamente agli scaffali e luci che puntano sui banchi.  Ci vuole una luce calda e piacevole, non troppo forte. Il soffitto è alto, rischio di disperdere energia e un binario sospeso mi costa quasi quando lo scaffale dei classici…
Se la luce non è piacevole i lettori faranno fatica a “frequentare” gli scaffali, con l’illuminazione sbagliata a volte, si perde tutto il piacere di passeggiare tra i libri.
Faccio i conti, prendo misure, disegno l’angolo di luce proiettato dai faretti, non sono convinta e ricomincio da capo.
E’ da un po’ di settimane che faccio questo teatro, e intanto, l’uomo dei fili elettrici, garbatamente, guarda l’orologio…

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La libreria che vorrei

 interno libreriaLo spazio della libreria è uno spazio che nasce per voi lettori.
Sarete voi a godervi le poltrone, la musica, sarete voi a girellare tra gli scaffali,  sarete voi che con i vostri gusti, le vostre richieste, arricchirete il catalogo, saranno i vostri bimbi a sfogliare gli albi illustrati stesi a pancia i

n giù sui tappeti e sui cuscini…
E allora pensavo: se lo spazio sarà vostro, se Controvento sarà una libreria a misura di lettore, perché non partecipate? Perché non mi raccontate cosa vorreste trovare una volta entrati?

Scrivete una mail a posta@libreriacontrovento.it

Una piccola descrizione di come sto immaginando Controvento la trovate qui, invece qui ci sono un po’ di foto del locale vuoto e nella foto in basso invece vi mostro la mia idea di spazio lettura.  Tranquilli, nessun grafico è stato maltrattato per realizzarla 😉

spazioletturamodificato
clicca sull’immagine per ingrandirla

Tra qualche giorno, faremo una piccola festa in libreria, a Telese in via Cristoforo Colombo, 27. Sì nella libreria senza scaffali, senza libri, senza poltrone, nello spazio ancora vuoto ma pieno già dei vostri sogni da lettori e dei miei di libraja: attaccherò alle pareti i vosti desideri inviati via mail e ne attaccheremo anche di nuovi. Ci conosceremo, vi racconterò dei libri che sto scegliendo, dei laboratori a cui sto lavorando e prenderò nota dei vostri consigli e suggerimenti.  Vi aspetto tutti!

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Controvento, storia di un nome

 logo.controventoLa mia libreria si chiama Controvento e il fatto che si trovi in via Cristoforo Colombo ad angolo con via Ferdinando Magellano è solo una meravigliosa, perfetta coincidenza.
Con un po’ di amici si parlava di questo fatidico nome, ce n’erano molti in ballo ma nessuno perfetto. Non avevo ancora trovato il locale, la ricerca si stava dimostrando più complicata del previsto, i costi troppo alti, la posizione poco strategica… eppure Telese era piena di locali sfitti, iniziavo a scoraggiarmi e l’ansia della ricerca non mi faceva vedere, immaginare lo spazio della mia libreria, e quindi il nome.
Come dice la mia amica bibliotecaria, trovare il nome per la libreria prima di vedere il locale è come “mettere su una band e pensare il nome prima di aver suonato insieme e fatto i primi pezzi…. non si fa“.
Poi finalmente arriva il consiglio giusto, sempre da un’amica: stai calma,  rileggi i tuoi libri preferiti, quelli con le orecchie e le sottolineature, i diari e gli appunti presi in questi 13 anni di girovagare per librerie… e così ho fatto.
libro Trieste SottosopraHo ritrovato un racconto di Mauro Covacich, contenuto nel libro Trieste Sottosopra, edito da Laterza nella collana Contromano. Il racconto s’intitola Bora a San Luigi.
Acquistai il libro a Trieste, su consiglio di uno dei librai della Libreria Minerva,  una libreria triestina molto bella che vi consiglio di andare a vedere.
Molo Audace TriesteUscita dalla libreria, andai a sedermi in fondo al Molo Audace,  insieme ai triestini,  che si siedono con le spalle al mare per vedere meglio la città…
M. Covacich racconta che a San Luigi (un quartiere di Trieste), quando c’è Bora i bambini non ne hanno mica paura, no, ci giocano!
Con l’eskimo aperto a pipistrello resistono Contro Vento senza spostare i piedi. (pag 20)
Mi sono subito immaginata me bambina col cappotto aperto, il naso per aria e un po’ di tremarella alle gambe, in attesa della folata di vento per lanciarmi in un folle, sconsiderato e meraviglioso atto di fiducia.
Rileggendo il racconto, quelle righe sottolineate mi hanno raccontato anche un po’ di me  e di tutti quelli che nonostante tutto credono che il tempo delle storie e dei lettori non sia ancora finito.
Cos’è aprire una libreria oggi,  se non un folle e meraviglioso atto di fiducia?
(In)contro al vento, senza spostare i piedi, senza aver paura.

Controvento.sottolineato
(clicca sull’immagine per ingrandirla)

Così ho trovato il nome, e dopo soli quattro mesi… ho trovato anche il locale.

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