Archivi tag: diario del gruppo di lettura

Gruppi di lettura ottobre

Riepilogo di tutti i gruppi di lettura
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English Book club
lunedì 24 ottobre ore 18

Gruppo di Lettura FahrenheitRadio3
martedì 25 ottobre ore 20

Gruppo di lettura 6-7 anni
sabato 22 ottobre ore 15

Gruppo di lettura 8-10 anni
sabato 29 ottobre ore 15

Gruppo di lettura 11/14 anni
giovedì 27 ottobre ore 15

Gruppo di lettura 15/18 anni
giovedì 20 ottobre ore 20

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Gruppo di Lettura Adulti diario del 14 ottobre e nuova data

Martedì 14 ottobre si è svolto l’ottavo incontro del Gruppo di Lettura Adulti, abbiamo parlato del libro:
Olive Kitteridge di Elizabeth Strout ed. Fazi.
Giulia “piccola” ha tenuto il diario della serata, potete leggerlo qui.
I diari del gruppo sono una forma racconto interessante, rileggendo anche i precedenti, mi sono accorta che a un certo punto dico sempre la stessa cosa : “ma concentriamoci sulla scrittura!” … 😉
Ci sono poi sempre dei dettagli riportati nel diario che proprio non ricordavo, ma la parte che mi piace di più è quando non mi ritrovo con l’interpretazione di quello che hanno detto i lettori. Esempio: ricordo che al lettore x non era piaciuto un certo passaggio, e invece nel diario, a proposito di quel passaggio, trovo un racconto del tutto diverso. E mi chiedo: ma cosa ho sentito? ricordo male? Ma io dov’ero?
Quanto nel gioco dell’ascolto viene filtrato dalla nostra visione della storia? Ma siamo sicuri che abbiamo ascoltato la stessa storia?
Qui facciamo il racconto personale del libro durante l’incontro e il racconto del racconto attraverso il diario. Tutto si trasforma in una narrazione molto articolata.
Mi piace questo gioco, la storia nel libro perde i confini delle pagine e diventa un percorso tanto ramificato quanti sono i lettori del gruppo.

Per il prossimo incontro
mart. 18 novembre
avevo preparato una selezione di testi scritti in lingue neolatine:  due titoli di Sciascia, Cecità di Saramago, Santa Evita di Tomás Eloy Martínez ed. Sur e I sette pazzi di Roberto Artl  ed. Sur.

Ma abbiamo scelto, e non mi ricordo come ci siamo arrivati…:
La Casa della Moschea
di Kader Abdolah
ed. Iperborea
Le copie sono disponibili in libreria, buona lettura!

Come si partecipa al gruppo?
Basta venire in libreria, non è necessario prenotare :-)

Non è necessario aver letto o finito il libro,
si può anche solo ascoltare, tutti sono i benvenuti!

Per seguire le attività del gruppo, per conoscere i libri già letti,
potete seguire l’evento su facebook qui.

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Gruppo di lettura adulti: Martin Eden e Stoner

Venerdì 8 agosto si è riunito il gruppo di lettura dei grandi per parlare di “Martin Eden” di Jack London.
Per questo incontro abbiamo avuto ospiti eccezionali: la prof.ssa Gianna Fusco -letteratura angloamericana- Università Orientale di Napoli e il prof. Fiorenzo Iuliano ricercatore di letteratura angloamericana Università di Cagliari.
Saltellando da un genere all’altro ha avuto la sensazione che ci stessimo perdendo qualcosa, così ho pensato di invitare degli esperti per avere dei riferimenti più precisi e per capire qualcosa in più del libro e dell’autore.
Abbiamo parlato dei libri di Jack London, della sua vita, dell’America di quegli anni, della frontiera, degli autori contemporanei e di tanto altro.
Per  ascoltare la registrazione di quasi tutto l’incontro cliccate qui.

E’ un po’ lungo… abbiamo fatto un sacco di chiacchiere 🙂

Il libro scelto per il prossimo incontro giovedì 4 settembre  è -finalmente!!!- Stoner di John Williams ed. Fazi

testata VII INCONTRO GRUPPO DI LETTURA CONTROVENTO

Come si partecipa al gruppo?

Basta venire in libreria, non è necessario prenotare 🙂
Non è necessario aver letto o finito il libro,
si può anche solo ascoltare, tutti sono i benvenuti!

Per seguire le attività del gruppo, per conoscere i libri già letti,
potete seguire l’evento su facebook qui.

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Gruppo di lettura Giovani, festival Mare di Libri, incontro con Stefania di Mella

Giovedì 31 luglio eravamo in 25, libraja compresa.
24 adolescenti riuniti in libreria per parlare dei libri di John Green.
Per una volta mi sono seduta sulla poltrona rossa che normalmente è destinata ai lettori e agli autori ospiti, mi sono sentita circondata da 24 paia di occhi attentissimi e anche da tanto affetto.
Ci sono stati nuovi arrivi, abbiamo dato il benvenuto a 8 nuovi lettori, a cui come sempre abbiamo chiesto di raccontare del/dei loro libri preferiti, così per rompere il ghiaccio.
I libri preferiti riservano sempre qualche sorpresa, oltre ai notissimi Huger Games, Twilight e un titolo di Laurel Hamilton che mi è sfuggito, sono stati citati: la Prosivendola di D. Pennac, 3 uomini in barca di Jerome K Jerome, Uno nessuno e centomila di Pirandello,  e Fangirl di Rainbow Rowell non ancora tradotto in italiano.

Piano piano impariamo a conoscerci e con mia grandissima gioia i ragazzi e le ragazze, tutti di paesi diversi, stanno diventando amici tra loro, escono, vanno in giro, e chi lo sa, magari nascerà qualche amore 🙂

Per quest’incontro una bella novità: sono stata contattata dagli organizzatori del festival Mare di Libri festival dei ragazzi che leggono di Rimini, per proporre ad un componente del gruppo di scrivere per la pagina “Lettore del Mese” del loro sito.
Abbiamo sorteggiato –perchè sarebbe piaciuto un po’ a tutti…– ed è venuta fuori Laura. Leggete il suo ritratto di lettrice e il suo consiglio di lettura qui.

Cosa leggiamo per il prossimo incontro?
L’ispirazione per la proposta di lettura me l’ha data proprio il festival Mare di Libri 🙂 L’anno scorso andai al festival a Rimini e partecipai all’incontro con Marta Mazza editor di Mondadori che presentava i classici della letteratura nella collana Crysalide di Mondadori :
La collana Chrysalide ripropone sei classici della letteratura in una nuova edizione di grande impatto cinematografico. Ogni volume sarà corredato da esclusivi contenuti extra, spunti e approfondimenti nella cultura contemporanea: film e serie TV, musica, arte, libri, fumetti e graphic novel.

Cosa fa il gruppo oltre a parlare di libri?
mercoledì 6 agosto abbiamo incontrato Stefania di Mella che lavora per la casa editrice Rizzoli, traduttrice di
Città di Carta di John Green, Rizzoli editore
stef.post
Stefania ci ha parlato del lavoro di traduzione, di come i libri di John Green siano arrivati in Italia, del mondo dell’editoria, ma soprattutto ci ha lasciato dei bei consigli di lettura.
Cime tempestose, vi sconvolgerà!
Come vivo ora, Meg Rosoff
David Levithan, Tutto accadde in una notte (o Nick and Nora, non mi ricordo se gli hanno cambiato titolo)
Sharon Creech, Due lune
Nick Hornby, Alta fedeltà
Christopher Pike, Amiche per la pelle
Sherman Alexie, Diario assolutamente normale di un indiano part-time
Blundell, Tutte le bugie che ho detto (se è ancora in catalogo)
Sebold, Amabili resti
Rothenberg, Storia catastrofica di te e di me (che è una versione più stupidina e leggera del suddetto Amabili resti, ma è veramente leggero leggero, non so se vi può piacere).
Fienberg, Di luce riflessa

le poesie di Auden La verità, vi prego, sull’amore
Il buio oltre la siepe

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Gruppo di lettura Diario del V incontro

controvento diario gruppo di letturaOrmai è un appuntamento fisso, il famoso Diario di Carlo del gruppo di lettura.
Abbiamo letto “Norwegian Wood” di Haruki Murakami ed. Einaudi.
Mi raccomando i commenti… ‘ché Carlo ci tiene! 😉

Il libro per il prossimo  incontro martedì 5 agosto– è Martin Eden di J. London.
Si è deciso poi di vederci anche martedì 15 luglio sempre alle 20.30 per un incontro di racconti…ognuno può iscriversi a parlare e raccontare una storia, un libro, la vita di un personaggio, un fatto… ci raccogliamo intorno alla ormai famosa Poltrona Rossa di Controvento e ci raccontiamo storie.
Vi aspetto!

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Gruppo di lettura III incontro, il diario di Carlo

testataIIIIl gruppo di lettura della libreria Controvento mi sta regalando molto più di quanto postessi immaginare, parliamo di libri, certo, ci raccontiamo le nostre letture, e questo è ovvio, ma quello che davvero ogni volta mi colpisce è la disponibilità di tutti al racconto, diventiamo narratori.
Maria al secondo incontro raccontò a voce bassa, emozionandosi, ed emozionandoci, che le mancava la sua città, Napoli, le mancava il “coro”… e da quel suo racconto poi siamo arrivati a scegliere il libro “Il Mare non bagna Napoli” proposto da Salka.
Quando parliamo dei libri, ci raccontiamo i pensieri, poi le storie fioriscono e nelle parole di ognuno.
Ecco perchè ho proposto di tenere un diario degli incontri, per non perderli tutti questi racconti. Palmira sta scrivendo il diario del secondo incontro in cui abbiamo parlato di Nemico Amico Amante di Alice Munro,  Carlo invece ha già scritto il diario del terzo: Il mare non bagna Napoli.
Buona lettura!

Diario di un gruppo di lettura a Telese Terme
di Carlo

Secondo incontro, anzi no, è il terzo, se contiamo anche il primo, introduttivo.

Siamo pochi stasera. Iniziamo un po’più tardi rispetto al solito. Il cane non l’ho portato, ecane.hellen dei pochi convenuti nessuno ha portato qualcosa da mangiare o da bere. Abbiamo fatto tutti la stessa pensata, che siccome l’altra volta tutti hanno portato qualcosa e avanzò un macello di roba allora nessuno ha portato niente contando sul fatto che lo avrebbe fatto qualcun altro. Meglio cosi’, la mia disciplina alimentare ultimamente vacilla parecchio. Anche se la mia piccola, Martina, ci rimane male, aveva messo il pensiero sui tarallini. La mia grande, Sara, invece si è fiondata con la capa nei libri e non sente nulla e nessuno.

In sottofondo Beatles, sembra che Filomena non senta altro.
(nota della libraja: vero…quando non so cosa ascoltare ascolto solo i Beatles. Sto cercando della musica nuova ma non la sto trovando. Potreste farmi una playlist!)

Si inizia con alcune comunicazioni di servizio, tra le quali Filomena ci espone il suo intento di defilarsi progressivamente e poi scomparire, perché non vuole essere lei quella che ci ospita, ma dobbiamo essere noi a sentire la libreria come uno spazio nostro da fruire a prescindere dalla sua presenza. Ho detto bene Filomè? Ma non te la cavi mica così. Non sei mica solo la proprietaria della libreria, sei un’anfitriona, una simposiarca. E infatti gliela faccio la battuta, dico ma poi ti possiamo invitare qualche volta al gruppo di lettura? Non ride quasi nessuno, sono strani questi ragazzi.

Comunque, apriamo i lavori, il libro ci pare subito che è piaciuto a tutti, Palma timidamente accenna che sarebbe bello continuare il filone su Napoli, e io a denti stretti (ma a voce bassa), noooooo, lei mi sente e ci rimane un po’ male, ma sorride sempre Palma, e quindi via col libro: secondo lei è duro, emozionante, e intriga soprattutto la similitudine frequente con cose naturali. Questa cosa me l’ero persa leggendo e quindi chiedo chiarimenti, lei me li da ma nel frattempo mi scordo di scrivere l’esempio che mi ha fatto che pure mi piaceva, Palma quando leggi ce lo aggiungi per favore? O quello o un altro.

Poi riprende Giulia, che dice interessante soprattutto il periodo storico, ovvero primo dopoguerra fino agli anni 60, un periodo pieno di ideali poi sfumati e di intellettuali poi svaniti.

Franco non ha letto il libro e si scusa ma coraggiosamente partecipa e vorrebbe fare un parallelo con fine settecento (repubblica partenopea forse?) ma nessuno raccoglie siamo troppo presi dal libro.

Giulia prosegue, non è un libro solo su Napoli, cita una frase di Rea dal libro “mangiare molto fa venire sonno” è quello che è accaduto a noi. Io la gente come giulia la detesto invidiosamente, con poche parole esprimono un concetto in maniera limpida e inoppugnabile, perché a me servono sempre dieci minuti di chiacchiere?

Maria Antonietta viene fuori dal suo guscio e riprende da dove Giulia ha terminato: tristemente attuale. Parla della resa di un popolo, della mancanza di voglia di riscatto, parla di ignoranza e rassegnazione.

Sono d’accordo è un libro molto politico, intervengo e parlo della prefazione, in cui lei tiene a sottolineare che dopo questo libro ha dovuto lasciare Napoli per non TORNARCI PIU’. Mentre la leggevo a me è venuto in mente che quelli erano gli anni della napoli da cartolina, di totò, e poi dopo di De Crescenzo

Filomena giustamente cita anche De Filippo e si chiede come mai a lui non sia capitata la stessa sorte, ma lui, replico, non ha come oggetto la miseria, ma l’uomo, la miseria è un contorno e solo a volte.

Ecco interviene Gaetano, quest’uomo mi intimidisce, e sempre serissimo e soprattutto attentissimo, non gli sfugge nulla, allora quando parli ti senti investito da una responsabilità se ti scappa una sciocchezza ma la dici velocemente magari nessuno ci fa caso, ma lui stai sicuro che la noterà.

Allora secondo Gaetano la prefazione va tolta dal libro perché non gli rende onore in quanto lei quasi si scusa dicendo che in quel periodo era depressa.

Magari replico, le manca Napoli e basta, anche a me manca tantissimo, anche se sono fuggito quasi, non ne potevo più di vivere in quel modo, e mentre lo dico rifletto che è la mia prima esperienza di amore/odio. Sarà grave a 38 anni? Ma siccome a me servono mooolte parole per esprimere un concetto allora mi dilungo faccio esempi, e concludo è un libro molto netto, racconta solo una faccia della realtà ma non è la realtà. Forse è l’unico difetto del libro dico.

Filomena aggiunge la prefazione va conservata perché testimonia del fatto che la vita dell’autrice è cambiata a causa di questo libro.

Giulia riprende la parola, lei vede molto la guerra e i postumi, ma io ribatto che è presente solo nel racconto dei Granili, che è quello più impressionante certo, quindi dicevo la guerra, le devastazioni, le sue cattive eredità, Palma legge un passo dal racconto dei Granili, pag 75; tutti hanno avuto inizialmente l’impressione che parlasse dell’albergo dei poveri, che è un edificio oscenamente immenso e fatiscente, ma Filomena ci dice che in realtà i Granili sono stati abbattuti verso la metà degli anni sessanta.

Franco riprendendo l’intervento di Palma afferma che quello che c’è scritto si può estrapolare ed estendere a tutta Napoli anche e purtroppo a quella odierna, e non solo a Napoli, ma all’Italia come a noi è dato di vederla. Giulia cita l’episodio della ragazza che si è buttata dal balcone e quello che la porta a prendere un caffè e si ricorda che pochi anni fa ammazzarono uno a forcella e una telecamera riprese non solo le immagini dell’omicidio a sangue freddo ma si vedevano chiaramente delle persone, o meglio delle gambe che scavalcavano il corpo ancora caldo che giaceva in un lago di sangue sulla soglia della tabaccheria. La televisione ovviamente ci andò a nozze per giorni non fecero altro che dire guardate i napoletani di cosa sono capaci! Era fine 2010-inizio 2011, ricordo che si parlava di primavera araba, cioè erano gli anni tosti della lega nelle stanze del potere. Solo un anno dopo Striscia mostrò che quelli che scavalcavano il corpo per entrare nella tabaccheria non erano fumatori in crisi di astinenza ma agenti di polizia scientifica.

Ma ecco che è da un po’ la discussione si è accesa, a partire dall’intervento di Franco tutti ci sentiamo chiamati in causa, napoletani e non, è vero questo libro scritto 40 anni fa parla anche di noi, parla anche di Telese, di Roma, di Milano, e del nostro tempo. E a tutti noi monta la rabbia, ci diciamo che è vero, ci diamo ragione. Anche Maria Antonietta fa capolino, poi Gaetano rimette ordine leggendo un passo da pag 64, “oro a Forcella”.

Nel frattempo mi distraggo, penso, ma vuoi vedere che stiamo già diventando qualcosa in più di un gruppo di lettura? Del resto era inevitabile, già alzare il culo dal divano e staccarsi dalla televisione oggi è talmente fuori dell’ordinario da essere un gesto politico. Figuriamoci incontrarci con gente di cui non sappiamo nulla, e darci del tu e rispettarci solo perché abbiamo un comune amore per i libri.

Credo veramente che esista un potere oscuro, un leviatano immenso e nascosto, fatto di uomini cattivi, intelligenti e avidi che ci vuole diversi da cosi, che lavora tutti i giorni nell’ombra per renderci schiavi di automobili potenti e reality show, che a voce bassa, in salotti splendidamente arredati e con modi eleganti e raffinati decide che dobbiamo essere passivi, soli, meschini, e aridi. Molto in alto è stato deciso che l’economia di questo paese dovesse essere fatta di cemento e non di turismo, che le scuole fossero lasciate cadere a pezzi, che ci fosse un pusher ad ogni angolo di strada, che i libri diventassero un bene di consumo, da mettere in un “paniere”, o in un sondaggio. Che i lettori diventassero consumatori, che i cittadini diventassero elettori, che gli uomini diventassero servi…

E noi stasera stiamo facendo l’esatto opposto. Stiamo mandando all’aria con poco (ma è poco davvero?) un piano articolato lungo i decenni.

Ma ecco la smetto di distrarmi ho preso l’impegno di scrivere questo diario, e allora Gaetano sta dicendo ecco la frase che salverò da tutto il libro: “esiste nelle profonde terre del sud un ministero nascosto che protegge la natura dalla ragione”.

No, non ci sto, non sono d’accordo, e lo dico, ragazzi prima di condannare un intero popolo senza appello, prima di fare propria una frase del genere lasciando da parte tutto il resto studiamoci la storia di questa terra. Si, d’accordo, siamo cosi e coli, ma ci siamo diventati, non è che ci è piaciuto. Ci hanno messo in disparte, ci hanno stracciato, venduto e comprato per secoli. E siamo stati anche sfortunati: quando Atene era il centro del mondo noi eravamo grandi ma più piccoli di lei, e quindi periferia, colonia.

Quando Roma era il centro del mondo lo stesso. Con Bisanzio lo stesso e la lista è interminabile, va avanti per secoli, l’unico che ha provato a cambiare è stato Federico II. Fino ad oggi, fino al risorgimento, (che noi abbiamo iniziato, anche quello ci hanno rubato Garibaldi e Cavour), fino alla resistenza, quando Napoli insorge e Roma no, non ce lo dimentichiamo, bastava che la linea gotica fosse a sud di Salerno, sarebbe stata un’occasione. Insomma sono lanciatissimo, e arrabbiato, ma non con i miei compagni del gruppo di lettura, sono arrabbiato e basta, sono arrabbiato per qualcosa e non con qualcuno. Che io mi ricordi sono sempre stato arrabbiato per qualcosa, i libri fanno anche questo, ti fanno arrabbiare e disilludere, poi ti ridanno speranza e ricominci da capo. Ora sono arrabbiato per essere dovuto andare via dalla mia città e per sentirmi emigrante a 40 chilometri da Napoli, sono arrabbiato ogni volta che giro per le strade della Campania e vedo oliveti abbandonati, cumuli di immondizia, capannoni, musei della civiltà contadina, e sempre più strade e macchine e sulle strade sempre più buche e nella vita sempre più cose, cose, cose, e le persone sempre più sole, e gli altri annuiscono, mi danno ragione, la discussione lievita, va più in alto. Oro a forcella, la figura della guardia che sa dell’imbroglio e dice ad alta voce io non dico nulla, e oggi è lo stesso, rapido excursus sui vigili urbani a Telese, una vergogna, tutti d’accordo, lo status e il piccolo potere di chi non fa il proprio dovere certo dell’impunità. E non c’è nulla da fare, dico, una situazione del genere si risolve solo con un bagno di sangue, azzerare tutto. Altrimenti sopportare, resistere, e ogni giorno arrendersi un po’ di più. Un milanese è migliore di me perché nella sua storia recente c’ha il risorgimento e la resistenza e noi no. Ecco ho parlato troppo finalmente sto zitto, mi prende come al solito la paura di aver varcato il confine non tanto labile tra il carisma e l’egocentrismo. Però forse no, tutti mi chiedono se le ho scritte queste cose e io li rassicuro più di una volta, c’ho tutto in testa, sui miei appunti solo una parola: STORIA!. Stampatello e col punto esclamativo.

La discussione è finita, si è fatto tardi le mie bimbe cascano dal sonno, anzi la mia piccola si è già addormentata. Passiamo alle proposte. Data la gran quantità di assenti Filomena propone di non condannarli in contumacia, ma di mettere le proposte in rete assieme a questo diario, e poi votere. Tutti d’accordo.

Una ridda di proposte, che scremate sono:

Giulia Jack London: Martin Eden. Bello, piuttosto incazzato, lo rileggo volentieri. Viene considerato il capolavoro autobiografico di quest’autore che fino a 5 anni fa conoscevo solo per “Zanna bianca” e “Il richiamo della foresta”.

 Gaetano Mafuz: “Vicolo del mortaio”. Quest’autore è l’unico premio nobel arabo, e il libro parla del Cairo, o ambientato al Cairo, non ho capito. Sarebbe bello dice Gaetano fare un paragone con quello che abbiamo appena letto.

Mi intriga, ma io propongo,
Carlo Wu Ming: “54”. Romanzo incasinato bello, storico e arrabiato e ironico. Anzi faccio il proponimento pubblico da oggi in poi di proporre solo libri storici.

Maria Antonietta Kapuscinsky: “Ebano”. Bellissimo, è una raccolta di reportage sull’africa dal dopoguerra ai giorni nostri, c’è la decolonizzazione e il Ruanda, la Namibia e l’Etiopia. L’avrò letto 4 volte ma lo rileggo volentieri.

Filomena Fruttero e Lucentini: “La donna della domenica”. Si tratta di un giallo, lei ha bisogno di leggere qualcosa di leggero, ma non futile.

Alessandro anche se assente via sms propone “Norwegian wood” di Murakami.

Salka propone via chat di facebook: Irène Némirovsky Jezabel

Maria propone Storia del piede e altre fantasie di J.M.G. Le Clézio

Proposta di Marcos y Marcos, uno degli editori residenti della libreria Controvento: Federico ci racconta brevemente la storia della casa editrice e propone dei titoli per il nostro gruppo:
La schiuma dei Giorni di Boris Vian
Second Hand di Michael Zadoorian

E questo è quanto ragazzi. Votate!
La scelta è tra quelli che ho riportato io qui a cui vanno aggiunti quelli che saranno proposti dagli editori indipendenti in questo video.

Non è stato facile scrivere questo diario, è la prima volta in vita mia che scrivo un diario, e farlo sapendo che tutti lo leggeranno complica le cose. Non volevo che fosse una cronaca semplice e spoglia, ma rileggendolo mi rendo conto che è straordinariamente egocentrico e personalistico. Siate indulgenti non lo sono forse tutti i diari?

Ciao a tutti.
(grazie mille Carlo!)

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